Lettre du 29 déc. 1717 : sur un beau médaillon de Crispus vu dans la collection Farnèse où le cardinal Baronio a cru voir la représentation du Christ, une hypothèse mise en doute par certains antiquaires qu’il n’a pas publié dans sa première édition des Annales mais bien dans la réédition : « nella prima edizione non si arrischio di portarlo perchè alcuni antiquari dicevano di dubitare se fosse vero. Ma due anni dopo ristampando il medesimo tomo, che è il terzo delli Annali lo porto francamente come indubitato e ne formo la figura aggiungendo che aveva risaputo che quelli antiquari cercavano discreditarlo per averlo a miglior prezzo. Ma Fulvio Ursino che lo esamino non solamente non ne dubito, ma lo pago quanto volevano alli possessori. Questo è uno de’ piu nobili monumenti christiani ch’io habbia veduto e non vi è dubbio dell’antichità. Il metallo, la patina, la maniera è fuori d’ogni dubbio. Non so se le due lettere in fondo significhino Sanctus Petrus, oppure Sirmii Percussa (Moneta). Prego V.S. molto illustrissimo vederlo nel Baronio e dirmi il suo parere sopra quelle due lettre S.P. » (Bologne, Biblioteca universitaria, Cod. It. 2421 (2) ; Missere Fontana 2009, p. 113, note 476).