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Giovanni Battista Passeri - Antonio Francesco Gori - 1739-9-10

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Giovanni Battista Passeri, Pesaro

Giovanni Battista Passeri - Antonio Francesco Gori - 1739-9-10
FINA IDUnique ID of the page  4525
InstitutionName of Institution. Florence, Biblioteca Marucelliana
InventoryInventory number. BVII24, cc. 53r-56r
AuthorAuthor of the document. Giovanni Battista Passeri
RecipientRecipient of the correspondence. Antonio Francesco Gori
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . September 10, 1739
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Pesaro 43° 54' 35.32" N, 12° 54' 47.23" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Onorio Arrigoni, Annibale degli Abbati Olivieri, Alessandro Albani
LiteratureReference to literature. Arrigoni 1741 vol. 11, Ravara Montebelli 2011, p. 334-335, note 232
KeywordNumismatic Keywords  Book , Etruscan , Engraving , Draftsman , Classification , Local Finds , Hoard
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

Lettre du 10 septembre 1739 (de Pesaro): "Mi giunge in questo punto il libro fatto stampare dal Sig. Arigoni delle sue medaglie. A prima vista mi sono venute alle mani le molte tavole piene di monete etrusche. Io benedico eternamente quel degno ecclesiastico, che così bene ha impiegato la sua opera e danaro. Egli ci [c. 54 v.] somministra un teatro di cose non più viste. Mi duole però che il suo bel genio non sia stato corrisposto dall’abilità del disegnatore. Di moltissime che son passate per le mie mani posso assicurare che sono state stroppiate. Tai cose non le può disegnare chi nulla intende e nulla intende chi non ne ha avute molte e molte per le mani. Nelle monete fuse molte cose passan per mistero che sono vizio della fusione. Il Sig. Olivieri che ne ha una illustre e raddoppiata raccolta può dar comodo di conoscere quale è simbolo e quale no. Io non mi sono arrischiato a dimandargliene i disegni, dicendo egli di voler assolutamente darne fuori una raccolta. Io ve lo [c. 55 r.] conforto e mi pare che tra le originali che ha e fra le stampate, si possano metter in ordinanza le serie di tante e tante città, correndo fra molte di esse monete una certa correlazione, per la quale si vede che sono del paese stesso, con che si può cominciare a farne sistema. Egli ne ha una (non mi sovviene ora il tipo) che ha [...] et ancor egli conviene nel attribuirla o ai pisani o ai pesaresi. Gran cose si scuopriranno, che il bel genio corrente non viene di qualche pubblica calamità rovinato. Appunto tre o quattr’anni sono mi pare che si levasse qui voce che fosse stato cavato un tesoro di monete [c. 55 v.] antiche verso Loreto, e che la cosa finisse con un severo processo. Ma tai processi finiscono col donarsi tutta la fama o al Card. Camerlengo o altro superiore, il quale poi con danno de’ letterati, perché non si scuopra la collusione, dice che non è vero e non è stato trovato niente, e si manda a vender fuor di Stato tutta la serie delle monete. Così avvenne in una delle nostre legazioni poch’anni sono di una statuina antica d’oro alta più d’un piede trovata, e poi per via d’un processo occultata dal Card. legato, il quale richiestane dal Card. Albani [c. 56 r.] disse che era stata una favola" (Firenze, Biblioteca Marucelliana, BVII24, cc. 53r-56r; Ravara Montebelli 2011, p. 334-335, note 23 – online).

References

  1. ^  Arrigoni, Onorio (1741), Numismata quaedam cujuscunque formae, et metalli Musei Honorii Arigoni Veneti ad usum juventutis rei nummariae studiosae, apud Eusebium Bergamum, Tarvisii.
  2. ^  Ravara Montebelli, Cristina (2011), "Le tavole del primo tomo dell'opera di Onorio Arrigoni emendate dall'autore", Rivista Italiana di Numismatica, 112, p. 327-338.