-Pesaro, Biblioteca Oliveriana (Ms. 315): Adnotationes. Restes du livre projeté par Gottifredi et dont il est fait amplement cas dans sa correspondance accompagné de 48 planches. Les attributions reposent sur l’examen de la fabrique. Ainsi : « che sia spagnola me lo persuade il taglio di tal medaglia non uguale secondo la sua grossezza, ma che termina in acuto, qual taglio essendo anche comune alle medaglie egizie, questo mi persuade esser spagnuola per il rincontro che ho di molte medaglie grandi, d’Augusto di diverse colonie e città di Spagna, là dove dell’Egitto non essendovi in que’ tempi alcuna colonia romana non si sono mai vedute monete con lettere che quella battuta in vita di M. Antonio » (c. 6r) ou « una simile medaglia fu portata in Roma gli anni passati da un gentiluomo francese nella quale erano state fatte col bollino queste lettere : MARKOC AIMILIOC cioè M. Aemilius, la quale avendo esso un giorno riscontrato con questa mia facilmente resto persuaso e confesso ingenuamente che le lettere della sua erano false e rifattevi col bollino da persona ignorante et inimica dell’antichità » (c. 8v-9r) (voir Missere Fontana 2009, p. 144, note 100, p. 282 et 285). Les planches du livre de Gottifredi ont été achetées par Pieter De Hondt (1696-1764) qui a cru qu’il s’agissait des planches du médaillier de Christine de Suède. Molinari 1996, p. 166 a montré qu’il y avait des monnaies qui n’avaient jamais appartenu à la reine et qu’il s’agissait plutôt du projet de Gottifredi.