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Lelio Pasqualini - Nicolas-Claude Fabri de Peiresc - 1605-9-27

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Lelio Pasqualini, Rome

Lelio Pasqualini - Nicolas-Claude Fabri de Peiresc - 1605-9-27
FINA IDUnique ID of the page  10152
InstitutionName of Institution. Paris, Bibliothèque nationale de France
InventoryInventory number. Fonds français 9539, f. 240r-v
AuthorAuthor of the document. Lelio Pasqualini
RecipientRecipient of the correspondence. Nicolas-Claude Fabri de Peiresc
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . September 27, 1605
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Rome 41° 53' 35.95" N, 12° 28' 58.55" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. François Dupérier
LiteratureReference to literature. Carpita - Vaiani 2012, n° XIV, p. 1091
KeywordNumismatic Keywords 
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

-Lettre du 27 septembre 1605 (de Rome) : « [c. 240r] Molto Ill.re Sig.re mio oss.mo. In ogni occorrenza presentatami di servire V. S. sempre ho havuta la sorte contraria a’ voti miei: me ne do però pace sapendo di trattare con persona tanto nobile et discreta, che non riputerà, che io sia tenuto ad haver l’oracolo di Delfo, per indovinar, che in Roma era il Sig.re Gio: Giuseppe Demeyne con l.re, et commissioni di V. S. il quale da grave infermità impedito non mi ha dato notitia niuna di lui, ne di altro prima di sabbato, che fu li 24 del p.nte; et Dio sa quanto mi trovò impedito; et con tutto ciò pensava di dare à V. S. qualche diletto di antichità; ma hora, che è martedì à due hore di notte, mi da nuova, che gli convien partire domatina ad ogni modo: tal che appena posso ringratiai V. S. della memoria che tiene di me, et de’ favori grnadi, che mi fa continuamente; et mass.e de’ comandamenti in servigio del Sig.re Du Perrier; il quale non so se resterà servito da me conforme al disiderio suo et mio; questo so bene, che d’ogni difetto mio V. S. è ubligata à scusarmene, o à piglirsi la colpa sopra di sé; poi, che ha confidato troppo nella debolezza dell’ingegno mio; et pur ella sa per isperienza quanto poco se ne dee promettere. All’altre parti della sua l.ra, et particolarmente alle querele di non haver mie l.re, già risposi per [c. 240v] mezo del P.re Provinciale d’Ayx: et credendo certo, che quella l.ra con due scatolini di alcune antichità le saranno capitate sicuramente, non le dirò altro. Et le bacio la mano pregandole da Dio ogni felicità, et contento. Di Roma alli 27 di sett. 1605D. V. S. M. Ill.reServ.re affett.moLelio Pasqualini”(Paris, BnF, Fonds français 9539, f. 240r-v ; Carpita& Vaiani 2012, n° XIV, p. 109).

References

  1. ^  Carpita, Veronica - Vaiani, Elena (2012), La correspondance de Nicolas-Claude Fabri de Peiresc avec Lelio Pasqualini (1601-1611) et son neveu Pompeo (1613-1622), Paris.