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| {{Annotated Printed Book | | {{Annotated Printed Book |
| |Title=Numismata quaedam cuiuscumque formae et metalli Musaei Honorii Arigoni Veneti ad usum juventutis rei nummariae studiosae | | |Title=Numismata quaedam cujuscunque formae, et metalli Musei Honorii Arigoni Veneti ad usum juventutis rei nummariae studiosae |
| |Institution=Rimini, Biblioteca Gambalunga
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| |Inventory=Sc-Ms 973
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| |Author=Onorio Arrigoni | | |Author=Onorio Arrigoni |
| |Printer=Eusebio Bergamo | | |Printer=Eusebio Bergamo |
| |Publication date=1741 | | |Publication date=1741 |
| | |Institution=Rimini, Biblioteca Gambalunga |
| | |Inventory=12. U. I. 18 |
| |Place=Treviso | | |Place=Treviso |
| |Coordinates=45.66585, 12.24554 | | |Coordinates=45.66585, 12.24554 |
| |Annotator=Onorio Arrigoni | | |Annotator=Onorio Arrigoni |
| |Literature=Ravara Montebelli 2011 | | |Associated persons=Giovanni Bianchi; Zefirino Gambetti |
| | |Literature=Arrigoni 1741 vol. 1; Ravara Montebelli 2011 |
| |Link=https://www.academia.edu/5054625/Le_tavole_del_primo_tomo_dellopera_di_Onorio_Arrigoni_emendate_dallautore | | |Link=https://www.academia.edu/5054625/Le_tavole_del_primo_tomo_dellopera_di_Onorio_Arrigoni_emendate_dallautore |
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| {{Remark | | {{Remark |
| |Remark=Ravara Montebelli 2011, p. 332-333: "La certezza che sia le correzioni che le note a margine siano di manodell’Arrigoni ci viene da un documento incontrovertibile: la notizia dell’ac-quisto di queste tavole da parte di Giovanni Bianchi a Senigallia il giorno20 luglio del 1748. Bianchi infatti annota nei suoi Diari di viaggio: ‘‘[...] la mattina scrissi le antecedenti cose, poi uscij, e vidi vari amici e da un librajo veneziano comprai il libro dell’Abate Onorio Arrigoni, mio amico, che e `in fo- glio, e che tratta di varie monete e assi librali antichi, ma non avea che le figure,e alcune note e correzioni di mano dell’autore’’ (BGR Sc-Ms 973, Odeporici, 20 luglio 1748. Bianchi non conosceva i tre tomidell’opera usciti fino a quella data questo e` infatti l’unico tomo che possiede la Gambalunga e potrebbe derivare da questo fatto lo stupore per la presenza delle sole figure. Questo tomo e`poi stato salvato dalla dispersione, come molto altro metariale documentario appartenuto a Giovanni Bianchi, dal bibliotecario Zefirino Gambetti). | | |Remark=Ravara Montebelli 2011, p. 332-333: "La certezza che sia le correzioni che le note a margine siano di mano dell’Arrigoni ci viene da un documento incontrovertibile: la notizia dell’acquisto di queste tavole da parte di Giovanni Bianchi a Senigallia il giorno 20 luglio del 1748. Bianchi infatti annota nei suoi Diari di viaggio: ‘‘[...] la mattina scrissi le antecedenti cose, poi uscij, e vidi vari amici e da un librajo veneziano comprai il libro dell’Abate Onorio Arrigoni, mio amico, che è in foglio, e che tratta di varie monete e assi librali antichi, ma non avea che le figure, e alcune note e correzioni di mano dell’autore’’ (BGR Sc-Ms 973, Odeporici, 20 luglio 1748. Bianchi non conosceva i tre tomi dell’opera usciti fino a quella data questo è infatti l’unico tomo che possiede la Gambalunga e potrebbe derivare da questo fatto lo stupore per la presenza delle sole figure. Questo tomo è poi stato salvato dalla dispersione, come molto altro materiale documentario appartenuto a Giovanni Bianchi, dal bibliotecario Zefirino Gambetti). Da una minuta di lettera di Giovanni Bianchi a Giovanni Daniele Gheisel, scopriamo che Bianchi conosceva bene quelle tavole perché le aveva già viste a Rimini, infatti: ‘‘Mi sono noti i pesi antichi e l’altre medaglie che possiede il Sig. Ab.e Arrigoni avendo egli la bontà quando passa per Rimino con i suoi cimeli, il che accade spessissimo, di venirmi sempre a ritrovare, e ho vedute le stampe de’ suoi pesi antichi intorno de’ quali egli ha più studio che alcun altro Antiquario" (BGR, Sc-Ms 969, Minute di lettere 1739-1745, Lettera di Giovanni Bianchi al Sig. Gio. Daniele Gheisel, Rimini 25 febbraio 1740). |
| Da una minuta di lettera diGiovanni Bianchi a Giovanni Daniele Gheisel, scopriamo che Bianchi cono-sceva bene quelle tavole perche´ le aveva gia ` viste a Rimini, infatti: ‘‘ | |
| Mi sono noti i pesi antichi e l’altre medaglie che possiede il Sig. Ab.e Arrigoni avendo egli a bonta `quando passa per Rimino con i suoi cimeli, il che accade spessissimo, di venirmi sempre a ritrovare, e ho vedute le stampe de’ suoi pesi antichi intorno de’ quali egli ha piu `studio che alcun altro Antiquario (BGR, Sc-Ms 969, Minute di lettere 1739-1745, Lettera di Giovanni Bianchi al Sig. Gio. Daniele Gheisel , Rimini 25 febbraio 1740’’)
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| |Language=fr | | |Language=fr |
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| | {{Remark |
| | |Remark=Il volume di Giovanni Bianchi è costituito da una raccolta di tavole con una carta iniziale che reca il solo titolo: ''Nummi urbium et populorum antiqui numeralibus notis distincti'', privo di note tipografiche, segnato 12. U. I. 18, con coperta in cartone e il titolo sul dorso di mano del Bianchi che ha scritto, al verso della carta col titolo, l'indice, e annotato il volume di suo pugno. Proviene dalla collezione del canonico Zefirino Gambetti (1803-1871) da lui descritta in: http://cataloghistorici.bdi.sbn.it/file_viewer.php?IDIMG=2282&IDCAT=219&IDGRP=2190006&LEVEL=&PADRE=&PR=25&PROV=INT . |
| | |Language=it |
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