| |Literature=Bertoli 1739; Zeno 1752, vol. 3, lettre n° 47, p. 75-76, 80-81; Zeno 1785, vol. V, lettre n° 878, p. 113-114, 120; Tomassoni 2021a, p. ; Tomassoni 2022b, p. 28 | | |Literature=Bertoli 1739; Zeno 1752, vol. 3, lettre n° 47, p. 75-76, 80-81; Zeno 1785, vol. V, lettre n° 878, p. 113-114, 120; Tomassoni 2021a, p. 40-41; Tomassoni 2022b, p. 28 |
| |Grand document=Lettre du 20 mai 1735 (de Venise): “Ho cominciato per singolar grazia di Dio, a rimettermi da un grandissimo male, che nel cominciamento avea minacciate pessime conseguenze" ; "Appena però mi trovai in istato di mettermi al tavolino, benché interrottamente, […] il mio primo pensiero è stato di […] porle sotto l’occhio quelle poche cose, che per ubbidirla avea notate nella sua bella ed erudita opera, da me già letta con sommo mio piacere, intorno alle Antichità di Aquileja profane e sacre" ; (Zeno writes his opinion about a carved glass in which Bertoli recognises the imagine of Hygieia, daughter of Aesculapius): "Io non so riconoscerla nella figura giovanile, che sta a canto di esso Esculapio, non vedendole in mano nè la patera, nè ‘l serpente, senza il quale non so mai di averla veduta negli antichi monumenti effigiata. […] in quante medaglie mi è occorso di osservare unitamente Igiea con Esculapio, questi ha in mano il suo bastone con la serpe attorcigliatavi intorno, e quella ha sempre il suo solito serpente in diversa atteggiatura : e di queste io ne posseggo ben molte, e fra esse un bellissimo medaglione di mole straordinaria con la testa di Caracalla, battuto in Nicea, nel cui rovescio veggonsi Igiea ed Esculapio con in mezzo Telesforo incappucciato ; e tanto la prima, quanto il secondo ci stanno col loro serpente. Penso pertanto, che la figura di donna posta nel suo vetro sia quella di una giovanetta nobile, che abbia ricuperata la sanità, e che forse il suo nome fosse Valeria, nella quale applicar si debba la formola V. F. cioè Vive Felix (the reproduction of the carved glass is in Bertoli 1739, p. 53)” (Zeno 1752, vol. 3, lettre n° 47, p. 75-76, 80-81; Zeno 1785, vol. V, lettre n° 878, p. 113-114, 120; Tomassoni 2021a, p. ; Tomassoni 2022b, p. 28). | | |Grand document=Lettre du 20 mai 1735 (de Venise): “Ho cominciato per singolar grazia di Dio, a rimettermi da un grandissimo male, che nel cominciamento avea minacciate pessime conseguenze" ; "Appena però mi trovai in istato di mettermi al tavolino, benché interrottamente, […] il mio primo pensiero è stato di […] porle sotto l’occhio quelle poche cose, che per ubbidirla avea notate nella sua bella ed erudita opera, da me già letta con sommo mio piacere, intorno alle Antichità di Aquileja profane e sacre" ; (Zeno writes his opinion about a carved glass in which Bertoli recognises the imagine of Hygieia, daughter of Aesculapius): "Io non so riconoscerla nella figura giovanile, che sta a canto di esso Esculapio, non vedendole in mano nè la patera, nè ‘l serpente, senza il quale non so mai di averla veduta negli antichi monumenti effigiata. […] in quante medaglie mi è occorso di osservare unitamente Igiea con Esculapio, questi ha in mano il suo bastone con la serpe attorcigliatavi intorno, e quella ha sempre il suo solito serpente in diversa atteggiatura : e di queste io ne posseggo ben molte, e fra esse un bellissimo medaglione di mole straordinaria con la testa di Caracalla, battuto in Nicea, nel cui rovescio veggonsi Igiea ed Esculapio con in mezzo Telesforo incappucciato ; e tanto la prima, quanto il secondo ci stanno col loro serpente. Penso pertanto, che la figura di donna posta nel suo vetro sia quella di una giovanetta nobile, che abbia ricuperata la sanità, e che forse il suo nome fosse Valeria, nella quale applicar si debba la formola V. F. cioè Vive Felix (the reproduction of the carved glass is in Bertoli 1739, p. 53)” (Zeno 1752, vol. 3, lettre n° 47, p. 75-76, 80-81; Zeno 1785, vol. V, lettre n° 878, p. 113-114, 120; Tomassoni 2021a, p. 40-41; Tomassoni 2022b, p. 28). |