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Apostolo Zeno - Pier Caterino Zeno - 1727-9-6

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Apostolo Zeno, Vienna

Apostolo Zeno - Pier Caterino Zeno - 1727-9-6
FINA IDUnique ID of the page  6856
InstitutionName of Institution.
InventoryInventory number.
AuthorAuthor of the document. Apostolo Zeno
RecipientRecipient of the correspondence. Pier Caterino Zeno
Correspondence dateDate when the correspondence was written: day - month - year . September 6, 1727
PlacePlace of publication of the book, composition of the document or institution. Vienna 48° 12' 30.06" N, 16° 22' 21.00" E
Associated personsNames of Persons who are mentioned in the annotation. Karl VI von Habsburg, Pius Nikolaus Garelli, Giambattista Panagia
LiteratureReference to literature. Zeno 1752, lettre n° 247, p. 489-4901
KeywordNumismatic Keywords  Museo Certosino , Forgeries , Collection Numbers , Medaglions , Connoisseurship , Augustus , Agrippa , Roman , Vespasianus
LanguageLanguage of the correspondence Italian
External LinkLink to external information, e.g. Wikpedia 
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Grand documentOriginal passage from the "Grand document".

-Lettre du 6 sept. 1727 (de Vienne) : « Tutta questa settimana mi son bravamente difeso da non voler vedere, e dare il mio giudicio sopra le medaglie consapute, e già messe a parte come false o sospette. Spero che in avvenire non me ne farà fatta altra instanza, nè il padrone vorrà farmene avanzare un risoluto comando. Il Garelli, sotto altra finta, è stato a trovarmi ; nè io mi son potuto scusare dal riceverlo ; cosa che alcuno de’ miei padroni ha approvata, e qualche altro condannata. Si è voluto giustificare, ma è partito confuso. Ieri il Panagia e lo stesso Garelli han fatto sì, che il P. Granelli vada al museo, e prenda per mano le dette medaglie. Si è principiato dai 35 medaglioni. Volete sentirne una bella ? Tra le molte cose dette da me al Garelli, una fu che era cosa vergognosa e indecente per un antiquario il dire una medaglia sospetta, dopo averla tre e quattro volte esaminata, poichè finalmente dovea risolversi a sentenziarla assolutamente buona, o assolutamente falsa ? Gusto l’amico del Panagia la mia ragione, e glielo disse in detta occasione, presenti gli altri della commissione, e ‘l P. Granelli. E bene, risposte il Calabrese, diamone la formal decisione. Si ripiglian per mano i medaglioni, e qual giudicio se ne forma ? Eccovelo. Tredici sono falsi col parere del nuovo giudice ; e ventidue si lasciano a parte, e con nuovo titolo di indecisi si rimettono. Al saperlo dal Bertoli, me ne son fatta una solenne risata, e l’avrà fatta anche l’augustissimo padrone, se la cosa gli sarà giunta all’orecchio, come è probabile. Io insisto, che tutti i giudizi che se ne fan qui, a nulla servono, e che le medaglie riprovate debbono mandarsi a Roma ; il che non vorrebbono il Panagia, e ‘l Garelli, sicuri che da que’ letterati verranno pienamente riconosciuti per maligni e ignoranti. La cosa non si risolverà così presto, ed è un’ arte loro il tirare in lungo. L’Augusto con Agrippa, e ‘l Vespasiano con Tito, medaglie in oro, il P. Granelli le ha trovate buone e indubitate, quali appunto son elleno ; ma ciò non ostante, restano per indecise » à compléter (Zeno 1752, lettre n° 247, p. 489-490).

References

  1. ^  Zeno, Apostolo (1752), M. Forcellini (ed.), Lettere di Apostolo Zeno, Cittadino Veneziano, Istorico e Poeta Cesareo [...], prima edizione, 3 vols., Venice, appresso Pietro Valvasense.