«Ho trovato che Raimondo Cocchi aveva l'idea di formare nella Galleria, raccolta di libri di antiquaria e di belle arti. A questo effetto ha fatti comprare pochi cattivi libri dai soppressi collegi dei Gesuiti. Io penso di seguitarla e di tentare se S.facesse darmi la libreria del dottor Lami. Intanto mi vado immaginando che il fondo di questa raccolta dovesse essere una serie compita di classici greci e latini, di trattati relativi ai costumi, religione, ecc. degli antichi e di collettori ed illustratori di antichità, iscrizioni, medaglie, gemme e statue, e dovesse contenere tutti i libri notati nell'ultima edizione dell'Abecedario Pittorico in fine. Anche al Gabinetto di Fisica, l'abate Fontana ha fatta cominciare ottimamente una libreria relativa, e per la libreria di S. Lorenzo, canonico Giulianelli fece prendere molti libri del canonico Biscioni analoghi allo studio dei codici. Insomma le cose non possono ben conoscersi senza leggere quello che le medesime hanno pensato ed osservato gli altri» (BNCF, N.A. 1050, Efemeridi, III, 1775, C. 458v, 6 maggio 1775).