«Dei capricci me ne saltano sempre molti in testa. Amerei quello di tagliare quante figure di medaglie che trovar potessi e di ordinarle in tutte le maniere per teste, per rovesci, per legende, per grandezze, per metalli, così sciuperei cento libri, ma faci literei il mio dizionario e tutto il vasto studio numismatico. Dico che mi contenterei delle figure, perché ormai sono convinto che fuori del Gabinetto del re di Francia, altro non ve ne sia così ricco da poter servire alla mia idea. Se vi fosse, sarebbe più comodo, perché il gusto delle fabbrica delle medaglie non si può distinguere nelle figure. Questo è qualche cosa che più si sente con gli occhi, che si possa descrivere con le parole» (BNCF, N.A. 1050, Efemeridi, s. II, XII, 1784, c. 2126, 23 gennaio 1784).