« Io trovo gran difficoltà a raccogliere dei libri d'antiquaria e specialmente di medaglie. Non ne trovo appresso i nostri librai, ed alcuni neppure ho potuti avere di essendo usciti di commercio. Due librerie si sono vendute a mio tempo che ne vano, cioè quella del barone Stosch, la quale era ricchissima, e quella del proposto Gori. La prima si sperse, la seconda passò nell'università di Pisa per cui fu comprata. Quando S.A.R. mandò i libri della Palatina nella Magliabechiana con far prima scelta di quelli che convenivano al Gabinetto di Fisica, Raimondo Cocchi averebbe potuti prendere quelli ch'erano propri per la Galleria. Ma in quel tempo era scordia col direttore Querci, e del tempo dopo soltanto mostrò di riconoscere necessità di un assortimento di libri anche per la Galleria. Sebastiano Bianchi aveva in proprio molto buono per i suoi tempi, ma il figliolo lo vendè malamente. Quando i libri sono di poco costo, io gli prendo per me, ma per quelli di un prezzo un poco forte, non ho possibilità di comprargli, e bisogna che mi maneggi » (BNCF, N.A. 1050, Efemeridi, s. II, V, 1777, c. 755, 19 febbraio 1777).