« Doppo che sono alla R. Galleria, non è venuto nessun signor fiorentino a vedere le gemme, e molto meno le medaglie. Che cosa vuol dire? Ignoranza, ma ignoranza cieca, che non si conosce e non si scuote. Con che la maggior parte dei forestieri che vedo, vai poco, ma almeno hanno un poco di gusto e sanno certe cose generali che ignorano i nostri nobili. Eppure uno dei primi fonti di cultura doverebbe essere questo luogo, ove tutto quello che s'impara adorna lo spirito, e promuove il genio e la stima delle belle arti, senza le quali tutto è miseria e bassezza. Nell'educazio giovani, doverebbe entrare un'ostensione delle statue, delle pitture e delle altre rarità che sono depositate alla R. Galleria e l'occhio si avvezzerebbe a trovare il bello ed ricchi s'invoglierebbero di un lusso nobile che varrebbe più della magnificenza nelle livree, nei cavalli e in tante altre frivolezze, e che sono esterni ornamenti di parata abbagliare il volgo, ma che non portano a presunzione di cultura in coloro che se » (BNCF, N.A. 1050, Efemeridi, s. II, V, 1777, c. 754, 17 febbraio 1777)